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Parliamentary Assembly of the Mediterranean (PAM) – Assemblea Plenaria

Parliamentary Assembly of the Mediterranean (PAM) – Assemblea Plenaria
18/02/2018

Bucarest, 15 e 16 febbraio

Si sono conclusi a Bucarest i lavori della 12a Assemblea Plenaria della PAM (Parliamentary Assembly of the Mediterranean).

Fra gli interventi di maggior rilievo ed interesse quello del Ministro degli Esteri di Libia, S.E. Mohamed T. H. Syala, che ha delineato un quadro lucido del fenomeno migratorio sulle due sponde del Mediterraneo, anche in riferimento agli sforzi di stabilizzazione istituzionale e politica del suo Paese.

Per la Serbia è intervenuta la On. Tijana Davidovac sul tema “Facilitating Trade and supporting investments”.

L’Amb. Alberto di Luca – Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Repubblica di Serbia e Rappresentante Permanente dell’Ordine presso la PAM – nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di aiutare nei loro Paesi di origine, coloro che vogliono emigrare verso l’Europa a rischio di viaggi disumani, a volte mortali, e a successive condizioni di vita impossibili dalle quali spesso, sono purtroppo destinati ad entrare in situazioni illegali e delittuose, seppure a motivo della ricerca di sopravvivenza.

L’Amb. di Luca è ritornato – come aveva già fatto a Malta lo scorso Novembre nella precedente Assemblea della PAM – sulla proposta di un “Piano Marshall” per l’Africa finanziato con una diversa modalità di gestione dei fondi della Cooperazione allo sviluppo (si allega il suo intervento in Assemblea davanti ai parlamentari di 24 nazioni e ai rappresentanti dell’Assemblea Parlamentare asiatica, araba e del OSCE).

Su questi temi l’Amb. di Luca, a margine dei lavori, ha avuto un cordiale colloquio con il Ministro libico S.E. Mohamed T. H. Syala al quale ha illustrato l’impegno e le attività umanitarie dell’Ordine di Malta sia nei soccorsi in mare sia nei numerosi Paesi africani dove è da decenni presente con le sue strutture diplomatiche e ospedaliere.

Nella foto in alto: Con il Ministro degli Esteri di Libia – S.E. Mohamed T.H. Syala


Di seguito riportiamo il discorso integrale dell’Amb. Alberto di Luca:

Signor Presidente, Signore e Signori,

è per me un grande privilegio partecipare alla 12a sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo.

Il Sovrano Ordine di Malta condivide e sostiene pienamente l’obiettivo di promuovere la sicurezza, la stabilità e la pace nella regione attraverso il rafforzamento del dialogo e della cooperazione tra gli Stati e le organizzazioni multilaterali.

Il “Mediterraneo, culla di civiltà”, così come lo ha ieri definito il Ministro degli Esteri Libico, è infiammato da guerre settarie: permangono costanti minacce da parte di entità estremiste, mentre il traffico di migranti, e le imprese dedite alla tratta di esseri umani, hanno prosperato e continuano nei loro criminali affari.

Nel corso dei suoi più di 900 anni di storia, il Sovrano Ordine di Malta non ha mai mancato di applicare i suoi principi fondanti: assistere i bisognosi e i poveri, a prescindere dalla razza, dalla fede religiosa e dall’origine nazionale. Oggi più che mai l’Ordine di Malta riafferma i suoi principi ispiratori.

Il Suo impegno è testimoniato dall’azione umanitaria diffusa nei cinque continenti in 120 paesi diversi, dal travagliato Medio Oriente alle guerre in Africa centrale. La sua rete diplomatica, costituita da 107 relazioni bilaterali e dai rapporti con l’ONU e le sue agenzie, e con l’Unione europea, costituisce uno strumento fondamentale per garantire l’assistenza medica e sociale alle popolazioni bisognose.   

Abbiamo fortemente creduto – come ho detto a Malta lo scorso novembre – in un “Piano Marshall per l’Africa”.

Sottolineiamo l’importanza che un’accresciuta revisione globale dei contributi dei governi al coordinamento e alla gestione di questo fenomeno possa raccogliere maggiori benefici soprattutto nel quadro del concetto di aiutare queste persone a vivere dignitosamente nei loro paesi. 

In Medio Oriente, l’Ordine di Malta collabora intensamente con le confessioni musulmane, a beneficio delle comunità locali.

Il nostro ospedale per la maternità a Betlemme consente alle donne della regione, di tutte le nazionalità e fedi religiose, di accedere alle cure mediche con standard moderni. 

Dal 1990, più di 75.000 bambini sono nati nel nostro ospedale. La sua clinica mobile di prossimità, inoltre, assiste le comunità beduine nei villaggi desertici circostanti, spesso privi di elettricità e acqua corrente. In Libano la nostra associazione lavora a stretto contatto con la comunità sciita, in particolare con la Fondazione Al Sadr, e insieme gestisce con successo programmi socio-medici ed educativi. 

L’Ordine di Malta ha relazioni antiche di presenza, di vita e di opere con il Mediterraneo. Storicamente, dopo aver lasciato il Medio Oriente nel 1291, stabilì la sua sede centrale a Cipro, dove fiorirono le sue attività ospedaliere e beneficiò della posizione strategica dell’Isola.

A causa della crescente instabilità a Cipro gli Ospedalieri, nel 1310, presero in considerazione una base più adatta per la sede sull’isola di Rodi prima di trasferirsi a Malta, nel 1530.

Nel 1834, l’Ordine di Malta stabilì la sua sede centrale a Roma dove è tuttora con il suo status di sovranità e di extraterritorialità.

Ho un dream!  Sì, anch’io!  

Dal PAM, con la sua autorevolezza e rappresentatività, vorrei che nascesse una nuova e forte iniziativa, affinché i rispettivi Parlamenti nazionali, sia delle nazioni europee sia di quelle extraeuropee – ma allo stesso tempo indistintamente tutte legate dal destino comune – inducano i governi di tutti i Paesi a garantire una quota globale adeguata di ciò che è necessario per gestire meglio il fenomeno.

Penso al grande impegno dello 0,70% che molti Paesi oggi dedicano alla Cooperazione allo Sviluppo, ma penso anche ai costi di soccorso e ospitalità che molti di loro, soprattutto l’Italia, si fanno carico per gestire immigrazione e asilo. 

Perché non pensare a una cifra unica e diversa, ad esempio l’1% del PIL di ciascun membro, per un programma più appropriato, più ampio e più efficace?

Un impegno preciso, e sicuramente meno costoso. Certamente più utile, perché fornirebbe uno sviluppo concreto nella logica “aiutiamoli a casa loro” e, infine, renderebbe più facile da far accettare nei propri Paesi.

In conclusione, Signor Presidente, Signore e Signori, vorrei ribadire l’impegno del Sovrano Ordine di Malta per la promozione della pace e della stabilità nella regione. Un obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso una forte cooperazione tra gli Stati e con una strategia a lungo termine, saggia e realistica, che non può e non deve trascurare le emergenze umanitarie cui stiamo assistendo nei nostri tempi così difficili e preoccupanti per l’avvenire.

Grazie.