Il Sovrano Ordine di Malta ha una storia millenaria di dedizione e di servizio ai poveri, ai deboli, agli ammalati, agli anziani, alle persone sole.
In Serbia diverse iniziative umanitarie, ospedaliere e sociali sono state promosse dall’Ambasciata dell’Ordine a Belgrado insieme a programmi di istruzione e di formazione, in particolare per gli adolescenti e gli orfani.
I genitori e/o i medici curanti di giovani con difficili patologie, bisognosi di cure particolari o di interventi chirurgici di significativa difficoltà o rarità, nel corso del 2019 possono segnalare all’Ambasciata dell’Ordine di Malta a Belgrado la loro situazione e le loro urgenti esigenze.
Nel 2015 il progetto realizzato dall’Ambasciata e battezzato “Make a WISH to the Order of Malta” – finanziato con i proventi di un Charity dinner svoltosi con successo nel Principato di Monaco – ha raggiunto 1.500 bambini delle zone duramente colpite dall’alluvione del 2014.
Quel positivo risultato ha incoraggiato a ripetere la stessa iniziativa nel 2016 con un nuovo “Make a WISH to the Order of Malta” destinato persone con disabilità fisiche e mentali. I destinatari del progetto 2016 vivono in due istituti: l’Istituto per bambini e giovani di Sremcica (vicino a Belgrado) – benemerita istituzione pubblica che ospita fino a 300 persone di età diverse – e la Casa per persone con disabilità mentali del Monastero della Chiesa Ortodossa serba “Santa Petka”, nel Villaggio di Izvor (vicino a Paracin nella Serbia centrale), che può ospitare fino a 92 persone di sesso femminile, anche loro di età diverse.
Sono così diventati realtà WISHES quali attrezzature mediche, a Izvor, per una più rapida e migliore analisi dei casi clinici; sono state consegnate ingenti quantità di abbigliamento da giorno e da notte a Sremcica; sono state fornite lavatrice e asciugatrici industriali per migliorare il livello d’igiene a Izvor e Sremcica; è stata consegnata un’Ambulanza completamente attrezzata a Izvor; è arrivato a Sremcica l’atteso e sognato Minibus; e diversi altri WISHES minori.
Nel 2017 il progetto, che aveva avuto l’incoraggiamento dei vertici governativi sia del Sovrano Ordine di Malta sia della Serbia, prevedeva che i difficili casi, non risolvibili nel Paese nelle strutture pubbliche a ragione di lunghe liste di attesa, potessero essere trattati in strutture private con il supporto finanziario dell’Ambasciata dell’ Ordine di Malta. Nel corso del 2017 abbiamo aiutato 6 ragazzi che hanno avuto la necessità di semplici interventi chirurgici – ma possibili solo dopo un eccessivo periodo di attesa – o operazioni complesse come quella della nostra piccola Sandra.
Il 2018 è iniziato con l’esaudire il WISH di un’apparecchiatura medicale per l’Istituto Santa Petka a Izvor. Il progetto è poi proseguito con una nostra “affezionata”, la piccola Sandra (vedasi la notizia sul sito del 18 aprile 2018). Il 7 marzo siamo tornati a Santa Petka per concretizzare un altro WISH relativo alla necessità di un’apparecchiatura medicale.
Dall’11 luglio 2018 abbiamo cominciato a collaborare con l’Associazione Ciechi di Serbia (http://www.savezslepih.org.rs) dove siamo ritornati il 13 di ottobre per consegnare uno dei loro WISH più utili e desiderati, quello di avere una macchina stampante Breille.
A volte anche una automobile – indispensabile in una comunità – può essere un WISH che merita la nostra attenzione: l’abbiamo consegnata il 27 luglio alla Madre Superiora Suor Glikerija, del Centro di Santa Petka. Sino alle due operazioni chirurgiche – una delle due di particolare delicatezza – in novembre e dicembre. E per la prima volta l’intervento è stato effettuato, a Nis, ad una signora di 85 anni.
Con queste esperienze, e sempre animati dalla spinta che ci donano la Fede e la missione melitense, anche nel 2019 con il “Make a WISH to the Order of Malta” cercheremo di aiutare il maggior numero possibile di persone, mantenendo la priorità verso i più deboli, i bambini e gli orfani.
È necessario che la segnalazione dei casi, indirizzata all’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta a Belgrado, sia accompagnata da una descrizione scritta e dettagliata della patologia sofferta, redatta dal medico curante e/o dalla struttura ospedaliera serba ove sono state eseguite, fino a quel momento, le analisi e le cure (i testi dovranno essere preferibilmente in lingua inglese).